Nnavy, la giovane promessa del soul

Giu,2024 | Intervista, News

È il nuovo volto del soul svizzero. A 25 anni, la giovane cantante e songwriter losannese Nnavy ha conquistato il cuore del pubblico con la sua voce carica di emozione e soul-feeling e con il suo stile unico e personale, che fonde influenze R&B, soul e jazz. Debutta a JazzAscona 2024, dove terrà tre concerti fino al 27 giugno. Prima di esibirsi a Moon & Stars in luglio. Breve chiacchierata con un’artista cui molti predicono un futuro ricco di soddisfazioni. 

Nnavy - Gioele Pozzi JA24

©JazzAscona – Photo credit Gioele Pozzi

Nnavy, che nome strano…
Nnavy si ispira al colore blu, navy blue in inglese, il blu marino, insomma. È una rappresentazione immaginaria di come mi sento quando faccio musica perché generalmente nelle mie canzoni parlo delle mie emozioni profonde, delle mie storie, dei miei amori, delle mie gioie e delle mie sofferenze. Anche cose che sembrano insormontabili cerco di trasformarle in qualcosa di positivo, di bello.

Sei una musicista che finora si è autoprodotta e che canta le proprie canzoni…
Sì, proprio così. Scrivo i miei testi, compongo le melodie per le voci e mi faccio aiutare da amici per gli arrangiamenti. È tutto autoprodotto, senza l’aiuto di nessuna casa discografica, facendo capo a studi di registrazione di amici. È una produzione professionale, ma se vogliamo di stampo casalingo.

E quindi stai valutando se unirti a un’etichetta discografica?
Sì, penso che questo passo seguirà, perché non è facile fare tutto da soli; ci vogliono mezzi, persone, risorse finanziarie e umane. Ma diciamo che non ho fretta.

Ho letto che hai conseguito un master in psicologia all’Uni di Losanna. Vuol dire che ti interessa molto quella materia o che magari non hai ancora deciso bene riguardo al tuo futuro?
Oh no, il mio futuro me lo immagino nella musica, questo è sicuro. Ma la psicologia è super interessante, riguarda molti aspetti della nostra vita. Mi sono appena laureata e devo dire che ho amato moltissimo lo studio.

Nnavy - Gioele Pozzi JA24

©JazzAscona – Photo credit Gioele Pozzi

Sei etichettata come cantante e songwriter soul e R&B.  Come definiresti la tua musica?
La definizione di cantante soul e R&B mi sta bene. Faccio parte di una generazione che ha accesso grazie a internet a un’incredibile varietà musicale e quindi la mia musica è una sorta di melting pot, che riflette tutte queste influenze.

Sei un’artista romanda ma hai origini africane. Quanto contano quelle origini?
Sono nata e cresciuta a Losanna e mi sento romanda. Detto ciò, credo che le mie origini siano una parte centrale della mia identità. Sono cresciuta con i valori che mi hanno trasmesso i miei genitori. In realtà però non saprei dire in quale misura le mie origini si traducano poi nella musica che faccio.

Di recente hai partecipato ad un campo di scrittura musicale a Nairobi con una ventina di altri artisti afro-discendenti selezionati da Spotify Africa. Come è stata quell’esperienza?
Una delle esperienze più emozionanti della mia vita. È stata davvero un’opportunità unica di crescita e di scambio. Ho incontrato molte persone interessanti, fatto nuove amicizie. Il mio quarto EP, intitolato “Closer”, uscito lo scorso 26 aprile, è stato concepito lì.

Nnavy - Gioele Pozzi JA24

©JazzAscona – Photo credit Gioele Pozzi

Ad Ascona suonerai tre volte…
Sì. In trio, in quartetto e in quintetto. Presenterò alcune mie composizioni e faremo qualche cover, canzoni che amiamo molto e che perciò vogliamo condividere col pubblico.

La tua carriera musicale sembra già ben avviata con concerti a Montreux e Cully e il 17 luglio a Moon & Stars, oltre a una candidatura agli Swiss Music Awards e la pubblicazione di 4 EP. La tua musica su Spotify ha raccolto quasi 20 milioni di ascolti. Una bella impresa…
Le cose in effetti cominciano a girare vene. Per quanto riguarda Spotify ho avuto la fortuna di essere selezionata in playlist molto popolari. E anche la presenza su instagram ha giocato un ruolo.

Quanto contano oggi i social per farsi conoscere ed apprezzare?
Direi che contano molto perché sono un mezzo che ti permettono di trovare un pubblico. La gente ti vede su Instagram e poi magari compera un biglietto per venire al tuo concerto. Oramai tutto passa dai social, dalla promozione dei progetti, agli ingaggi per i concerti. Io ho addirittura trovato i musicisti con cui suono sui social.